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Ricorso in commissione tributaria - Considerazioni



Se il contribuente ritiene illegittimo o infondato un atto emesso nei suoi confronti dall’Agenzia delle Entrate (ad esempio una cartella di pagamento), può rivolgersi alla Commissione Tributaria Provinciale per chiedere l’annullamento totale o parziale del provvedimento.


Premettiamo che il nostro Studio non è uno studio legale e non annovera tra i suoi collaboratori avvocati o giuristi.

Riteniamo invece che possano essere utili, a chi si trovasse tentato o consigliato a procedere contro l’Agenzia delle Entrate,  le considerazioni che seguono, frutto della nostra esperienza.


- Il ricorso può essere presentato senza dover ricorrere ad un difensore (tipicamente un avvocato od un dottore commercialista) per importi inferiori a € 3.000.


- Il procedimento prevede l’eventualità di tre gradi di giudizio: Commissione Provinciale, Commissione Regionale e Cassazione.


- L’itero iter può avere una durata di circa 2 - 3 anni al primo  livello, 2 anni al secondo livello, 4 - 5 anni in Cassazione (totale circa 8 - 10 anni). Questo tempo massimo ci risulterebbe sempre necessario nell’eventualità di una conclusione definitiva della vertenza a favore del ricorrente.


- Chi volesse procedere senza difensore deve essere consapevole che:

- tutto il procedimento, dal ricorso alle sentenze, si svolge secondo formalismi tutt’altro che intuitivi per chi non ha conoscenza delle procedure  civilistiche e delle consuetudini dei tribunali.

- è consigliabile avere un riferimento che sappia almeno inizialmente indirizzare. Banali errori formali possono anche pregiudicare l’esito del ricorso.

- l’intero procedimento, per i motivi sotto elencati, comporterà comunque un discreto impegno di tempo.


- Nella stragrande maggioranza dei casi le sentenze le Commissioni e la Cassazione decidono la compensazione delle spese. Questo significa che se anche la sentenze fossero pienamente in vostro favore, sarete sempre voi a pagare la parcella del vostro difensore.

Parcella che può sensibilmente lievitare per il motivo al punto seguente.


- A noi pare che qualora le sentenze fossero pienamente o parzialmente a favore del ricorrente, l’Agenzia delle Entrate ricorra sistematicamente al grado di giudizio superiore (*). Anche per importi relativamente bassi, fino in Cassazione. Questo ci risulta dalla nostra esperienza e da fonti confidenziali dell’Agenzia stessa.


In conclusione Studio Saparo invita quindi alla prudenza coloro che intendono intraprendere un ricorso alla Magistratura Tributaria.

Studio Saparo, per suo stile, non esprime commenti etici.



(*) questo è quanto a noi risulta per esperienza nella provincia di Torino. Possiamo sbagliare e siamo eventualmente pronti a smentire. Di fatto non si trovano, almeno nei recenti rapporti sul contenzioso tributario del MEF, statistiche immediate sulla propensione all’appello od al ricorso in Cassazione dell’Agenzia delle Entrate.









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pagina aggiornata il 4-6-2016